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Francesca Martinengo

Francesca Martinengo

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Cos’è per te l’ottimismo? E credi che l’ottimismo possa davvero essere contagioso?

L’ottimismo è secondo me una forma di energia, una sorta di intelligenza speciale in una situazione non facile che permette di trovare sempre una soluzione e una via di uscita.

Non significa essere inutilmente ridanciani a tutti costi; bensì avere la forza intellettiva di scegliere e decidere che la propria vita possa andare in senso positivo, ed in definitiva avere il timone della propria vita.

Penso che l’ottimismo sia come un abito classico che non passa mai di moda e che tutti dovremmo aver voglia di indossare.

È provato scientificamente quanto l’ottimismo sia contagioso: mettete un ottimista all’interno di un team, dopo qualche giorno il “clima” all’interno del gruppo sarà più disteso e sereno. Affrontando il lavoro con ottimismo, si crea un clima più disteso, tale per cui diventa più semplice interagire ed è possibile lavorare meglio, trovando di conseguenza soluzioni migliori.

Amo interagire con persone ricche di ottimismo e con un atteggiamento propositivo e proattivo. Sicuramente non amo collaboratore con persone a cui manchi totalmente l’entusiasmo, perché considero la negatività una mancanza di intelligenza e una forma di inerzia che “frena” il lavoro.

L’entusiasmo ti guida nelle tue scelte? e quanto?

L’entusiasmo guida tutte le scelte della mia vita e devo dire per fortuna; perché essendo io una persona disabile, che oltretutto ha avuto dei problemi di salute, se non ci fosse l’entusiasmo mi sarebbe difficile andare avanti giorno dopo giorno e continuare a lavorare e a sostenere una vita normale.
Chiaramente questo è possibile anche grazie alla collaborazione, sia essa tra persone o tra aziende, e quando questa è presente, crea reti che sono esse stesse energia.

Unire le forze è una scelta che sprigiona l’energia, e l’entusiasmo, di tutte le persone coinvolte.

Utilizzando un modo di dire molto contemporaneo, la collaborazione genera una “potenza di fuoco”, cioè un profitto che non significa guadagnare solo da un punto di vista economico ma anche dal punto di vista dell’accrescimento e della gratificazione professionale e personale.

Ritengo che fra profitto e soddisfazione personale/professionale ci debba essere una relazione diretta, più cresce il profitto più cresce la soddisfazione. Naturalmente poi nel profitto ci deve essere anche un obiettivo economico, perché quest’ultimo genera comunque motivazione.

L’unica costante della vita è il cambiamento.
Quanto è importante, secondo te, la flessibilità di pensiero nell’affrontare i cambiamenti della vita?

Un proverbio dice che nella vita solo gli idioti non cambiano idea: sono d’accordo che l’unica costante della vita sia il cambiamento. D’altra parte, la stessa teoria dell’evoluzione della specie è basata sul cambiamento, o meglio sulla capacità delle specie di adattarsi al cambiamento. La specie che si adatta meglio sopravvive e si evolve.

Noi siamo esseri umani ma siamo una specie animale: quindi per noi è fondamentale la flessibilità di pensiero perché ci permette di adattarci al cambiamento.

Chi è

Francesca Martinengo

Giornalista freelance e ufficio stampa, scrive di food & dintorni, collabora con aziende, chef e food blogger; è anche fondatrice di #tuttegiuperterra, un progetto che, con ironia e voglia di leggerezza, ha come obiettivo quello di informare e raccogliere fondi per la ricerca medico scientifica contro la paraparesi.


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